Il Galatasaray passa a Gelsenkirchen 3 a 2. Eliminato lo Schalke 04
di Cristiano Checchi
Gelsenkirchen – Tanto spettacolo e tante emozioni, questo è quello andato in scena alla Veltins-Arena di Gelsenkirchen tra Schalke 04 e Galatasaray. Ottavi di finale di ritorno di Champions League, i padroni di casa vengono dal buon 1 a 1 ottenuto a Istanbul.
Primo tempo – I turchi per ribaltare subito la situazione schierano tutte le potenzialità della campagna acquisti sontuosa, ed è infatti Drogba in un quarto d’ora ad andare vicino per tre volte al gol. Ma dopo il dominio il Galatasary si trova sotto, la rete in mischia è di Neustadter al minuto 17 . La squadra di Terim però non si scompone e trova il più classico dei gol dell’ex. Altintop segna da fuori area con un grandissimo destro, lui turco nato a Gelsenkirchen e cresciuto proprio allo Schalke, lo strano scherzo del destino gli fa segnare la sua prima rete con il Galatasary proprio contro il suo passato. È il 37’, cinque minuti dopo i turchi hanno già capovolto la situazione con il solito Yilmaz, che segna un gol abbastanza fortunoso ma pesantissimo (chissà se visti i problemi che affliggono l’attacco laziale Lotito non si sia pentito di non aver chiuso per il suo acquisto).
Secondo tempo – Adesso la qualificazione è alla portata del Galatasary, che forte dei due gol in trasferta può gestire il risultato nella ripresa. I tedeschi però rientrano nel secondo tempo con la voglia di giocarsi la qualificazione fino infondo, e grande protagonista diventa il portiere dei turchi Muslera. Il fortino del Galatasaray regge però solo fino al 65’ quando Bastos, servito da Uchida, realizza a porta vuota il gol del 2-2, il gol della speranza. Ma il muro turco regge a quelli che diventano via via sempre più timidi attacchi, e anzi in contropiede al 94’ sigla il gol della vittoria con Balut.
È il gol che fa esplodere Terim, capace di riportare il Galatasaray tra le prime 8 d’Europa per la seconda volta, la prima nel 2001. Il successo i turchi l’hanno costruito nel primo tempo quando hanno approfittato di uno Schalke troppo timido, non in grado di saper gestire neanche l’immeritato vantaggio. La solidità alla fine ha pagato, anche senza gli acuti di Sneijder e Drogba la squadra sembra aver trovato la quadratura del cerchio, sognando chissà di emulare proprio gli avversari di questi ottavi, che da outsider arrivarono fino in semifinale nell’edizione del 2011.