SBK. Nurburgring, due bandiere rosse decidono Gara 1 e Gara 2. Vincono Sykes e Davies
Lo spettacolo della SuperBike è di scena al Nurburgring per il decimo appuntamento della stagione, per l’ultimo anno in questa pista dato che dal prossimo il gran premio di Germania si sposterà al Sachsering. Nurburgring è uno dei circuiti più lunghi del mondiale, con curve spettacolari, dove la velocità massima non elevatissima è di circa 290 km/h.
Tappa fondamentale per il mondiale SuperBike questa del Nurburgring, il leader del mondiale Sylvain Guintoli era chiamato ad una prestazione eccezionale per mantenere la leadership in campionato, ma era una prova essenziale anche per tutti gli uomini classifica da Melandri a Sykes, a Laverty e Guintoly stesso.
Gara 1 vede scattare a sorpresa dalla SuperPole il pilota Ducati Airton Badovini, che aveva tratto vantaggio dal tracciato bagnato durante le qualifiche del sabato e seguito in griglia da Melandri e Sykes. La migliore partenza è però di Tom Sykes con la sua Ninja, seguito da Melandri e Davies entrambi su BMW che corrono il gran premio di casa. La Ducati di Badovini dimostra tutte le difficoltà della casa di Borgo Panigale che come era prevedibile perde progressivamente posizioni arrivando a chiudere la corsa dietro il compagno di marca Carlos Checa che partiva dalle ultime posizioni. Davanti i tre tenori sembrano studiarsi aspettando il momento giusto per tentare il sorpasso mentre Laverty nel tentativo di rimontare posizioni scivola a terra e pare dire addio alle speranze di vincere il mondiale. È sempre Sykes a fare l’andatura, il pilota della Kawasaki sembra avere ritrovato lo smalto perso nelle ultime gare, quando era apparso più attendista e calcolatore piuttosto che il solito “martello pneumatico” che dava la vita ad ogni giro. I piloti BMW che seguono la Kawasaki sembrano però averne più di Sykes, quando al penultimo giro è proprio Melandri a rompere gli indugi e passare al comando, ma compiuto il sorpasso la corsa viene interrotta, è bandiera rossa a causa della rottura della Kawasaki dell’italiano Federico Sandi e la conseguente presenza di olio in pista. La vittoria va di regolamento a Sykes che all’ultimo passaggio sul traguardo era davanti a tutti. Frustrazione per Melandri che perde punti preziosi in chiave classifica e chiude secondo davanti al compagno di squadra Chaz Davies. La classifica però si accorcia in vista di gara 2, Silvain Guintoli (che aveva chiuso quarto gara 1) comanda su Sykes ma solo di un punto.
È Melandri con la sua BMW questa volta a scattare davanti a tutti alla partenza, seguito a ruota da Sykes e Davies. Il leader della classifica mondiale è sesto, tutti i giochi sono ancora in ballo mentre Sykes sembra essere tornato il pilota sornione delle ultime gare, più tattico comincia a perdere posizioni. Chiuderà in fine quarto davanti a Guintoly, superandolo in classifica di un punto e dimostrando di saper controllare le gare. Davanti la corsa è uno spettacolo con i due piloti BMW e l’Aprilia di Laverty che si avvicendano continuamente le posizioni. A due giri dalla fine, tutto può succedere ma è ancora incredibilmente bandiera rossa: caduta del pilota Yamaha Smrz e ancora olio in pista con i commissari costretti a fermare la corsa complice anche gli incidenti di Rea e Camier avvenuti in gara 1. Il pilota Honda ha riportato una frattura al femore sinistro mentre è sospetta lesione cervicale per Leon Camier che è stato portato di urgenza in ospedale. Ancora una volta è la bandiera rossa ad interrompere lo spettacolo dell’ultimo giro e la sua imprevedibilità. “Sono sicuro che perderò il mondiale per questa giornata” affermerà un demoralizzato Marco Melandri al termine della corsa nel parco chiuso. Avrebbe potuto recuperare diversi punti in classifica il pilota italiano che era sembrato il più forte sia in gara 1 che in gara 2. La vittoria di gara 2 va a Chaz Davies, che porta la BMW a vincere la gara di casa (l’ultima dato il ritiro della casa di Monaco dalle corse dal prossimo anno), davanti a Laverty che accorcia il distacco da Sykes portandolo a quaranta punti, e a Marco Melandri terzo a trenta punti dal pilota Kawasaki in classifica generale. I giochi sono ancora tutti possibili e l’appuntamento è fra due settimane a Instanbul Park.
di Andrea Lorenzini