Amministrative 2012 – Intervista a Ippazio Stefàno, candidato a sindaco di Taranto
di Pierfrancesco Demilito
Nel ballottaggio tarantino a sfidarsi per diventare primo cittadino sono Ippazio Stefàno, candidato di centrosinistra sostenuto da Pd, Sel, Idv, Udc, Api, Udeur, e Mario Cito, candidato della lista civica At6 sostenuto da La Destra e da Fiamma Tricolore. I due sfidanti si sono confrontati raramente sia sui media locali che su quelli nazionali e così il nostro giornale ha deciso di intervistarli entrambi (leggi anche l’intervista a Cito).
Stefàno è un pediatra, sindaco uscente di Taranto e in passato è stato senatore. Al primo turno ha raccolto il 49, 52% delle preferenze e al secondo turno parte in vantaggio rispetto a Cito che ha raccolto il 18,93% dei voti.
Stefàno, ha sfiorato la vittoria al primo turno. Si aspettava questo risultato? No sinceramente no. Con undici candidati a sindaco, tra cui anche un leader nazionale, e i tanti problemi che vive la nostra città, davvero non me lo aspettavo. Un risultato ancora più difficile da raggiungere se consideriamo che la sinistra ha affrontato divisa il primo turno.
Lei non è la prima volta che incontra un esponente di At6 al ballottaggio. Era già successo nel 1996 quando sfidò De Cosmo. Lei quella volta era in svantaggio al primo turno e al secondo non riuscì a spuntarla, oggi invece il grande favorito è lei. Cosa è cambiato in città in questi 15 anni? E’ vero all’epoca, per soli 1500 voti, persi ma oggi le cose sono cambiate. In città c’è un’altra speranza e Taranto sa che ha un avvenire. I nostri cittadini hanno dovuto affrontare un dissesto, pagando di tasca loro più tasse, un dissesto che ha tenuto legata la mia precedente amministrazione con lacci e lacciuoli. Ora ci siamo messi alle spalle quel periodo, abbiamo pagato 6500 creditori, e guardiamo avanti grazie anche alla grande sinergia che si è creata tra Comune, Provincia e Regione.
A prescindere dal risultato del ballottaggio, la maggioranza dei consiglieri sarà di centrosinistra. Se vincesse vivrebbe un mandato sereno? Penso proprio di sì. Anche perché io vorrei che fosse chiaro che l’ampia coalizione che mi sostiene è nata proprio con l’obiettivo di dare più certezze ai cittadini di Taranto e non con il mero obiettivo di vincere le elezioni. Noi abbiamo messo da parte le differenze e abbiamo posto al centro l’interesse per la città.
Per Taranto sono in arrivo fondi importanti dal Governo. Si sta aprendo per la città una pagina importante della sua storia? Sì, si sta per scrivere una pagina importante per Taranto ma non solo, anche per la Puglia e per tutto il Mezzogiorno. Mi riferisco al porto di Taranto che per affermazione del presidente Monti è considerato di interesse nazionale. Interesse confermato da rappresentati autorevoli del porto di Rotterdam e di alcuni porti cinesi. Nel porto di Rotterdam lavorano 150 mila persone, nel breve periodo noi raggiungeremo difficilmente numeri di questo tipo ma è certamente un investimento per il futuro della città.
E dal punto di vista ambientale che futuro attende la città? Bisogna continuare sulla strada della ragionevolezza, continuare a pretendere il rispetto delle norme europee che tutelano la salute e l’ambiente, garantendo anche il lavoro. Bisogna continuare sulla strada che abbiamo già intrapreso.
Dopo il primo turno lei ha detto che avrebbe contattato gli altri candidati a sindaco. Lo ha fatto? Con chi ha trovato maggiore sintonia? Sì seppur senza apparentamento formale, ho già ottenuto il sostegno di Rifondazione Comunista e della lista Capriulo. Ho incontrato inoltre l’avvocato Albisinni a cui ho fatto presente che la linea di attenzione verso i giovani è ampiamente condivisa da me e dalla mia coalizione e naturalmente siamo aperti a proposte che migliorino la nostra attività. Inoltre ho ottenuto il sostegno di alcune associazioni tra cui Libera che ha lanciato un appello in mio favore.
Qual è, secondo lei, la differenza principale tra Mario Cito e Ippazio Stefàno? La propensione all’ascolto dell’altro, noi crediamo molto nel confronto e nel rispetto degli altri. Lo abbiamo già dimostrato in passato, quando, ad esempio, mi esposi nominando un consigliere di At6, l’avvocato Ciraci, nel Cda della municipalizzata per la nettezza urbana. Non lo feci perché c’era un accordo politico ma perché volli riconoscere una giusta visibilità all’elettorato di Cito. Io sono dell’idea che non abbiamo bisogno dello scontro, dobbiamo cercare l’incontro. E agli elettori di At6, inoltre, voglio dire: venite a vedere come abbiamo governato, la nostra amministrazione è trasparente.