Serie A. La Roma si vendica e batte 2 a 0 la Lazio. Il Napoli vince col Milan, Inter asfaltatrice
La quarta giornata ha chiuso i battenti e lascia in testa alla classifica un duo che solo qualche mese fa era difficilmente pronosticabile. Roma e Napoli si godono il primato e lo fanno dopo aver vinto due partite non di poco conto: il derby per la Roma e la sfida alla scala del calcio contro il Milan per il Napoli.
Il derby – Quando c’è il derby della capitale qualcosa nell’aria è diverso, a Roma lo sanno lo sentono tutto l’anno e da dopo il 26 maggio la sfida ha assunto altri contorni. La nord lo ha battezzato il “momorial derby” e si è presentata solo alle 15; la sud lo ha vissuto con la rabbia di chi ancora ferito ma pronto a ricominciare. Dopo 4 sconfitte e un pareggio è la Roma giallorossa a fare festa, e lo fa grazie al gol di uno dei più contestati dell’ultimo anno. Le lacrime e la commozione di Federico Balzaretti, al suo primo gol da romanista, vogliono dire tanto su quanto passato tra le mura di Trigoria in questi mesi. Quest’anno però i giallorossi si trovano una squadra, forse ancora incompleta, ma che squadra lo è veramente. Di contro la Lazio è inciampata nella seconda sconfitta su quattro partite, la preoccupazione è sempre la stessa: c’è possibilità di competere anche senza un vice Klose all’altezza? Il mercato di Lotito è stato quello che è stato e la Lazio, quando il tedesco non gira, fa fatica. Nel derby l’unica occasione vera Klose l’ha sprecata malamente, per il resto è stato gestito perfettamente da Castan e Benatia (a venti secondi dalla fine aveva trovato un fortunoso gol, giustamente annullato per fuorigioco) . Alla fine poi il derby lo ha chiuso dal dischetto Ljajic, uno che quando c’è da segnare alla Lazio non si tira mai indietro. I biancocelesti hanno subito anche l’espulsione di Dias, eccessiva (c’era invece tutta quella mancata a Cana per fallo su Gervinho), per fallo da ultimo su Totti. Ma il derby era già segnato e vinto dalla compattezza della Roma guidata da un grandissimo trio di centrocampo: De Rossi, Pjanic e Strootman, da un ragazzino di nome Totti, autore dell’assist per il gol del vantaggio, e da un difesa che può concedere qualcosa, ma che praticamente non prende tiri in porta. È un derby che alla Roma serve per il morale e per i punti; è un derby che se ai tifosi biancocelesti fa probabilmente meno male di altri (al 71’ per ricordare il gol di Lulic hanno esultato nonostante lo svantaggio), deve far preoccupare però il tecnico che ha per la mani una Lazio balbettante e che senza i giusti ricambi può rischiare di pagare l’impegno europeo.
Sogno Napoli – L’altra che comanda la Serie A è quel Napoli costruito pezzo per pezzo in questi anni per essere li a occupare quella piazza. E la maturità con qui il Napoli occupa la prima piazza deve far sicuramente preoccupare la Juventus. Gli azzurri vincono a Milano, sbancano San Siro e fanno crollare il mito di Balotelli tira rigori. Reina passerà alla storia come il primo ad aver parato un rigore a Super Mario dopo 21centri (in piena giornata tipo: rigore sbagliato, traverse, gran gol ed espulsione). Gli uomini di Benitez chiudono la patita grazie ai gol di Britos e del pipita Higuain. Balotelli sbaglia il rigore al 61’, dopo aver già costretto Reina a un paio di miracoli. Il gol, bellissimo a giro sul secondo palo, arriva solo al 90’. Allegri non ha più tempo per evitare la sconfitta, e il diavolo si trova con 4 punti in 4 partite, più o meno il brutto inizio della scorsa stagione. Per Benitez invece, dopo il successo con il Dortmund, il compito più difficile rischia di essere quello di tenere tranquilla una piazza che ha fame di vittoria, perché per il resto il suo Napoli in campo può fare veramente di tutto.
A inseguire – Dietro al duo inedito di testa c’è il trio Juventus, Fiorentina e Inter, tutte a quota 10. Tutte vittoriose ieri ma in partite molto diverse.
Camminando sul povero Sassuolo si è divertita l’Inter di Mazzarri. I neroazzurri si sono imposti con un devastate 7-0, hanno segnato praticamente tutti, ma i due gol che più contano sono per distacco quelli del principe Milito. L’argentino è tornato, non è ancora meglio e la doppietta contro le maglie apertissime del Sassuolo serve tanto per il morale. Palacio, Taider, Alvarez e Cambiasso gli altri marcatori più l’autorete di Pucino.
La Juventus in casa ha avuto la meglio del solito pericoloso Verona. Conte può gioire per le scelte vincenti dell’estate: Tevez di nuovo a segno, e con un grande gol, e Llorente. L’ex oggetto misterioso ha regalato i tre punti con un colpo di testa su assist di Vidal. E pensare che il Verona di Mandorlini era anche passato in vantaggio con il gol di Cacciatore.
La terza a quota 10 è la Fiorentina di Montella. I viola hanno finalmente trovato un po’ di serenità anche grazie alla vittoria in Europa League. Nella sfida contro l’Atalanta a Bergamo gli uomini dell’ex aerepolanino hanno condotto una grande gara di personalità chiusa 2 a 0 con un gol per tempo: Fernandez e Rossi. Tutto con le assenza di Gomez, Pizarro e Cuadrado, insomma non gli ultimi della classe.
Le altre – Era scontro di cuore al Dall’Ara. Rolando Bianchi si è trovato per la prima volta contro il suo Toro, alla fine la firma del bomber non è arrivata, ma non sono mancate le emozioni. Tutto si è deciso nel primo tempo: D’Ambrosio, replicando il gol al Milan, ha battuto di testa anche Curci, per il Bologna pareggio di Natali, che però poi ha fatto fallo da rigore, trasformato da Cerci, e per le troppe proteste è stato espulso alla fine del primo tempo. Il secondo tempo si ricorda solo per gli innumerevoli cartellini che non hanno impedito al Toro di sbancare Bologna dopo 33 anni. Dal Massimino escono scontente sia Catania che Parma, uno scialbo 0 a 0 non fa felice nessuna delle due.
Un ricco sabato – Nei tre anticipi del sabato invece è arrivato il bel successo del Chievo contro l’Udinese. Sotto per la rete di Maicosuel i veronesi hanno rimontato con Pellissier e Rigoni. Emozionante pareggio tra Cagliari e Sampdoria. Vantaggio di Ekdal, pareggio di Gabbiadini e nuovo vantaggio di Conti, che sembrava essere quello decisivo, poi allo scadere il pareggio di De Silvestri. Pareggio, ma per 0 a 0 e meno emozionante, quello tra Genoa e Livorno.
Nessuna delle 20 ha però il tempo di rifiatare e ragionare: mercoledì c’è già il turno infrasettimanale da giocare.
di Cristiano Checchi