Amministrative 2012 – A Parma vince Grillo, nel resto del Paese l’astensionismo
di Pietro Falco
Si chiude la partita delle amministrative ed i numeri, nonostante ci si accapigli già su chi abbia portato a casa i risultati migliori, sono fin troppo chiari: la società è profondamente stanca dello stato delle cose in ambito politico.
La verità è altrove, la dice il dato dell’elevato astensionismo ed il dato che fa registrare ai civici, grillini in testa, la vittoria schiacciante sulla macchina partito come l’abbiamo conosciuta e votata fin ora.
La tesi ripetuta da destra a sinistra secondo la quale i fatti del week end (le esplosioni di Brindisi ed il terremoto in Emilia Romagna) siano stati parte della debacle della politica classica non è neanche da prendere in considerazione e giocare a nascondino con questi tragici eventi lancia un solo chiaro segnale ai cittadini italiani: le classi dirigenti sono alla canna del gas.
Genova, Parma e Palermo – Nelle tre grandi città è successo tutto quello che poteva succedere. Le travagliate primarie nel capoluogo siciliano hanno portato al curioso ballottaggio interno al centrosinistra e lo storico sindaco Leoluca Orlando, che ha deciso di scendere in campo autonomamente dopo le liti interne, è diventato primo cittadino per la quarta volta.
Anche il destino del neo sindaco di Genova è passato dalle primarie, Marco Doria, SeL, anche se ama definirsi “un non professionista della politica”, ha battuto dapprima la candidata Pd Marta Vincenzi e nelle tornate ufficiali il civico Enrico Musso, con cui è arrivato al ballottaggio.
La vera novità però, da molti salutata come rinascita della politica, arriva da Parma: Il centro emiliano, da sempre schierato a destra, premia Federico Pizzarotti, candidato del Movimento 5 Stelle, contro Vincenzo Bernazzoli appoggiato dal centrosinistra. Il grande balzo del candidato grillino è avvenuto proprio nel secondo turno e nonostante gli anatemi del comico ligure contro le Coop che «comprano voti» le differenze più lampanti in fatto di preferenze sono proprio in casa cinque stelle che dovrà ringraziare con ogni probabilità il voto del Pdl, vedremo in seguito come.
La situazione nazionale – Se i partiti si aspettavano dei feedback dalle urne sono stati accontentati, il problema è che non ne saranno entusiasti. Su Pdl e Lega il numero di parole da scrivere è direttamente proporzionale ai risultati ottenuti: non pervenuto; anche a sinistra però, non si sentono molto bene, i numeri saranno anche un po’ più confortanti ma non si può certo dire che siano riusciti a raccogliere l’eredità lasciata dal vuoto politico in cui è piombato il Paese. La foto di Vasto sembra scattata da un bolide in movimento per com’è sfuocata e senza un vero e proprio riassetto interno da qui al 2013, il centrosinistra non verrà ancora percepito come credibile alternativa di governo.