La Champions evidenzia i limiti delle squadre italiane: due pareggi ed una sconfitta nella seconda giornata
Negativo il bilancio della seconda giornata di Champions League per le squadre italiane. Ai buoni risultati ottenuti nel primo turno (2 vittorie ed un pareggio) non hanno fatto seguito altrettante soddisfazioni, due pareggi ed una sconfitta tra martedì e mercoledì. Quello che preoccupa maggiormente non sono tanto i risultati e la posizione di classifica dei nostri club nei rispettivi gironi, quanto invece le prestazioni offerte in questa due giorni di Champions.
Le tre partite delle squadre italiane hanno messo in evidenza tutti i limiti tecnici e tattici dello loro rose. Le prime delusioni sono arrivate dalla sconfitta del Napoli a Londra contro l’Arsenal e dal pareggio olandese del Milan contro l’Ajax. La sconfitta degli azzurri non è stata certamente una sorpresa, anche i tifosi più ottimisti sapevano che non sarebbe stato facile uscire con i tre punti dal Fly Emirates Stadium. Quello che però preoccupa della squadra di Benitez è la mancanza di cinismo e peso offensivo in caso di assenza di Higuain. Durante la sfida di martedì il Napoli si è fatto schiacciare nella sua metà campo per lunghissimi periodi di partita, l’attacco, con il solo Pandev, peraltro mal supportato da Insigne e Callejon, non è mai riuscito a tenere il pallone per far salire la squadra. Un compito che non è riuscito a svolgere neppure il colombiano Duvan Zapata dal momento del suo ingresso in campo. D’altra parte di Higuain ce n’è solo uno, ma una punta dalle caratteristiche simili farebbe più che comodo a Rafa Benitez.
Ad Amsterdam invece il Milan è riuscito ad acciuffare solo negli ultimi minuti di partita un punto di enorme importanza. Un rigore generosamente concesso ai rossoneri ha permesso a Balotelli di portare i suoi al secondo posto solitario della classifica del girone e fermare l’Ajax a quota uno. Il punto ottenuto è però l’unico aspetto positivo di questa seconda partita europea. Di negativo c’è il comportamento della difesa, ancora una volta colpevolmente impreparata sugli sviluppi di un calcio piazzato, un altro gol di testa subito, è il settimo in 12 reti totali incassate dall’inizio della stagione, e il comportamento di Mario Balotelli che dopo il rigore segnato ha voluto zittire i tifosi avversari con il dito indice davanti al naso. L’ennesima dimostrazione di una maturazione che per il talento rossonero tarda ad arrivare.
Ieri poi è stato il turno della Juventus di Conte. Per i bianconeri la partita contro il Galatasaray del nuovo allenatore Roberto Mancini era fondamentale, importante sarebbe stato presentarsi alla doppia sfida contro il Real Madrid con 4 punti in classifica. Allo Juventus Stadium invece i campioni d’Italia si sono dovuti accontentare di un pareggio, risultato di una prestazione tutt’altro che brillante. Il primo tempo deludente e le due gravi distrazioni in occasione dei due gol turchi sono la spiegazione di un pareggio che complica terribilmente i piani di qualificazione per gli uomini di Conte. Quello che manca in questo momento ai bianconeri è la brillantezza fisica e la cattiveria agonistica delle stagioni scorse. Troppi uomini non stanno rendendo come in passato, a cominciare dal simbolo del nuovo corso juventino, Arturo Vidal che, dopo un buon inizio di campionato, non riesce più ad incidere come era abituato a fare. Ecco allora che la mancanza di una prima punta di caratura internazionale, ruolo che in teoria avrebbe dovuto ricoprire Llorente, torna a farsi sentire prepotentemente.
Nonostante questo però la situazione in Europa non è compromessa per nessuna delle nostre squadre. Il Milan è il club che al momento ha maggiori possibilità di passare il turno; il Napoli, calcolando la difficoltà di un girone così competitivo, ha tre punti in classifica e deve ancora affrontare la doppia sfida con il Marsiglia fanalino di coda; la Juventus con questi due pareggi nelle prime due giornate dovrà sicuramente accellerare per sperare di continuare il cammino europeo. Lo scorso anno però Pirlo e compagni avevano ottenuto gli stessi punti dopo le prime due partite contro Norsjaelland e Shakhtar Donetsk e tutti ci ricordiamo come è andata a finire.
di Giovanni Fabbri