Ossigeno e Unesco a Siracusa con “Basta impunità!”. Fico: torni centrale dibattito su querele temerarie
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
OSSIGENO, 2 novembre 2021 – “Ritengo che debba tornare centrale il dibattito sulle querele temerarie, su cui il Parlamento ha lavorato e su cui è importante raggiungere un esito”.
Il Presidente della Camera dei Deputati, on. Roberto Fico, ha augurato buon lavoro agli organizzatori della tavola rotonda UNESCO- Ossigeno, che avrà luogo domani 3 novembre a Siracusa (vedi il programma), sul tema “Giustizia e libertà di stampa: come fermare l’impunità per chi commette reati contro i giornalisti”,per rispondere a questa la domanda: oltre a protestare, che cosa si potrebbe fare concretamente.
Ecco il testo integrale del messaggio indirizzato al presidente di Ossigeno per l’Informazione, Alberto Spampinato.
Desidero rivolgere il mio saluto più cordiale a tutti i partecipanti alla tavola rotonda sul tema “Giustizia e libertà di stampa: come fermare l’impunità per chi commette reati contro i giornalisti”, organizzata da Ossigeno per l’informazione in occasione della Giornata mondiale per mettere fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti.
La lotta contro l’impunità per chi commette reati contro i giornalisti non può essere separata dalla difesa della libertà di stampa. Iniziative come la vostra costituiscono dunque un’occasione preziosa per svolgere una seria e approfondita riflessione su quali misure adottare per tutelare una categoria chiamata ad esercitare una fondamentale funzione democratica.
Ciò significa garantire effettivamente i giornalisti nell’esercizio della loro professione, assicurando loro giustizia allorquando subiscono aggressioni fisiche, minacce di morte e altre forme di intimidazione di cui purtroppo continuano ad essere vittime.
In ogni parte del mondo, infatti, vi sono tuttora aree in cui la libertà di stampa continua ad essere un diritto negato ed in cui i giornalisti sono esposti alla censura o, peggio ancora, al carcere, al rischio di aggressione e perfino di morte da parte di regimi totalitari e organizzazioni criminali. Un fenomeno che non risparmia neanche i Paesi fondati sui principi fondamentali dello stato di diritto e, in particolare, della libertà di informazione.
Secondo i dati forniti da Reporters Sans frontières, sono 346 i giornalisti attualmente detenuti in carcere. Il bollettino dei giornalisti uccisi nello svolgimento della loro professione cresce di settimana in settimana: ad oggi si contano 30 vittime nel 2021, per un totale di oltre 900 reporter uccisi negli ultimi dieci anni.
È assolutamente inaccettabile che i giornalisti continuino ad essere l’obiettivo di un numero crescente di minacce e intimidazioni e che i crimini commessi nei loro confronti rimangano molto spesso impuniti.
Occorre dunque moltiplicare gli sforzi – delle Istituzioni e di ogni altro soggetto interessato – per garantire sicurezza e giustizia ai giornalisti ovunque nel mondo.
Dobbiamo però avere coscienza dei problemi che riguardano anche il nostro Paese. Ritengo debba tornare centrale il dibattito sulle querele temerarie, su cui il Parlamento ha lavorato e su cui è importante raggiungere un esito. Difendere la stampa significa garantire le condizioni migliori per svolgere il proprio lavoro senza essere oggetto di vere e proprie intimidazioni, quali sono appunto le querele bavaglio.
È un dovere morale e civile per le Istituzioni difendere e supportare un’informazione responsabile, che non si faccia mai intimidire nella ricerca della verità, nella strenua difesa dei valori di giustizia e democrazia, e che faccia della qualità la sua cifra essenziale.
Solo in questo modo potremo costruire la base per la formazione di una coscienza civica matura, consapevole e, dunque, veramente libera, che costituisce il presupposto imprescindibile per il presupposto imprescindibile per l’esercizio di una cittadinanza attiva.
Vi giungano quindi i miei sinceri auguri per il miglior esito dell’evento. Roberto Fico