Prova costume? Arriva la “liposuzione alimentare”
di Roberto D’Amico
È arrivata l’estate e con lei tutti i problemi legati a silhouette, peso forma e prova costume. L’ultima moda in materia, soprattutto per chi non si è curato troppo nei mesi invernali ed ha accumulato grasso in alcune parti del proprio corpo, è la “liposuzione alimentare”. Niente più bisturi o silicone per aggiustare quei piccoli difetti dovuti all’età e alla gola, basta un’alimentazione controllata per tre settimane.
Lo specialista – Questo è quanto sostiene il dott. Giuseppe Castaldo, Responsabile della Unità Operativa di Dietologia e Nutrizione Clinica dell’A.O.R.N. Moscati di Avellino, fautore della Dieta Oloproteica e inventore del termine “liposuzione alimentare”. Somministrando in maniera controllata le proteine e gli aminoacidi e riducendo drasticamente gli zuccheri è possibile indurre il nostro organismo in uno stato di “chetosi”: assenza di fame nell’arco di 48-72 ore ed utilizzo preferenziale dei grassi presenti nel corpo al posto dei carboidrati, per far fronte alle richieste metaboliche.
Il commento –«Punto forza di questa dieta – come spiega il Prof. Castaldo – oltre ai suoi effetti, è la totale assenza di medicinali da affiancare all’alimentazione controllata. Vengono infatti utilizzati esclusivamente integratori aminoacidico-proteici, minerali, vitamine ed altre numerose sostanze naturali per rendere sicuro ed efficace il metodo dimagrante, garantendo la salvaguardia della massa magra e del tono dei tessuti. La dieta oloproteica, in quanto terapia, deve essere obbligatoriamente prescritta e monitorata dal medico che sarà in grado di calibrarla in base alle caratteristiche fisiche ed allo stato clinico del paziente».
Risultati – Il risultato di questa dieta, da non confondere con quelle iperproteiche contraddistinte da quantità eccessive ed imprecise di proteine ed una scarsa attenzione alla qualità degli aminoacidi, è garantito e permette di perdere tra il 7 e il 10% del peso di partenza nell’arco di soli 21 giorni. Ma non basta: per meritare il soprannome di “liposuzione alimentare” significa che riesce ad andare a colpire quelle zone del corpo, maschili e femminili, dove il tessuto adiposo presenta un metabolismo diverso rispetto alle altre parti dell’organismo accumulando grasso in eccesso. Nella fattispecie si tratta del distretto trocanterico (bacino e cosce) nelle donne e di quello addominale negli uomini così come nelle donne in menopausa. In queste zone il grasso accumulato è sottoposto all’influenza negativa di estrogeni ed insulina che stimolano la produzione del grasso e ne impediscono la distruzione. La dieta oloproteica, viceversa, aumenta la sintesi di un ormone chiamato GH che contrasta gli effetti degli estrogeni e dell’insulina, determinando in tal modo la distruzione del grasso nelle adiposità localizzate.
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