I calci di rigore infrangono il “sogno scudetto” del Ladispoli
di Giovanni Fabbri
I TEMPI REGOLAMENTARI- Si infrange, ad un passo dal coronamento, il sogno dei giovanissimi d’elite del Ladispoli. Mercoledì scorso i rossoblù hanno perso la partita più importante della loro stagione: la finale scudetto. Gli avversari di turno, i veneti del Montebelluna, squadra ostica e più abituata ai grandi palcoscenici, conquistano il titolo di campioni d’Italia ai calci di rigore. E pensare che la partita, disputata al comunale di Asciano (Toscana), era cominciata nel migliore dei modi per la compagine tirrenica. I ragazzi di mister Ferrari sono entrati in campo spingendo da subito sull’acceleratore evidenziando una grande personalità e l’assenza di alcun timore referenziale. Il primo tempo, nonostante alcune buone occasioni capitate sui piedi degli attaccanti del Ladispoli, e ben sventate da Gagno, l’estremo difensore veneto, si conclude con il punteggio ancorato sullo 0 a 0. La seconda frazione di gara sembra svilupparsi seguendo lo stesso copione della prima. Sono i laziali ad essere più convinti dei propri mezzi e a dimostrarsi più intraprendenti con il pallone tra i piedi. Le occasioni più ghiotte arrivano al 3’ e al 30’ minuto, ma è ancora una volta il portiere del Montebelluna a rendersi protagonista con un paio di interventi decisivi.
LA LOTTERIA DEI RIGORI- Allo scadere dei settanta minuti regolamentari la partita non ha ancora un padrone. Il tricolore dovrà aspettare i venti minuti dei supplementari e forse i calci di rigore per essere assegnato. Durante i due tempi da dieci minuti non si segnalano grandissime emozioni, la stanchezza prende il sopravvento sulle due squadre, la paura di una beffa durante gli ultimi minuti blocca i muscoli dei protagonisti e i due portieri osservano la partita con il ruolo di spettatori non paganti; si va ai tiri dal dischetto. L’adrenalina comincia a farsi sentire più del dovuto e la non abitudine ad affrontare momenti come questo si manifesterà nei prossimi istanti. Comincia a calciare la squadra veneta che trasforma il suo primo rigore così come il Ladispoli: 1-1. Da questo momento in avanti, complice l’alta tensione e la grande forma dei due portieri Molinari e Gagno, sbagliano tutti, fatta eccezione per Giovannetti del Montebelluna che regala ai suoi un soffertissimo scudetto.
DELUSIONE E ORGOGLIO- Lo sfortunato epilogo però non intacca minimamente la grandissima stagione della squadra tirrenica. L’undici di Ferrari si è tolto grandissime soddisfazioni nel corso del campionato e non solo. Il titolo di campione regionale e l’approdo alla finale nazionale hanno contribuito a certificare la crescita esponenziale del settore giovanile del Ladispoli in questi ultimi anni. Nonostante la cocente delusione causata dai tiri dal dischetto è grande l’orgoglio per aver vissuto una stagione per certi versi irripetibile.