Gp della Malesia: il trionfo di Hamilton e la doppietta della Mercedes significano già fuga anglotedesca?
di Marco Milan
Le cervellotiche e mal digerite rivoluzioni regolamentari hanno creato confusione e indecisione negli appassionati di Formula 1. Eppure dopo due gare c’è già la lepre ed ha la stella griffata sul dorso; è la Mercedes, vincitrice in Australia con Rosberg ed in Malesia con Lewis Hamilton, peraltro autore della pole position in entrambi i casi.
Il dominio a Kuala Lumpur è stato imbarazzante ed Hamilton, stavolta non tradito dai problemi meccanici ed elettronici accusati a Melbourne, ha condotto la gara a suo piacimento dal primo all’ultimo giro. Rosberg ha completato la doppietta, mentre Sebastian Vettel ha acciuffato un terzo posto che guardando gli ultimi quattro anni sa tanto di brodino, ma che invece rappresenta per il tedesco una delle migliori gare della carriera, con una Red Bull non velocissima. Vettel ha tenuto il passo delle Mercedes dimostrando di saper fare bene il suo mestiere e di essere diventato intelligente e calcolatore: per ora la sua vettura non è quella da battere, meglio accontentarsi e ramazzare più punti possibili.
Il punto è proprio questo: è la Mercedes la nuova Red Bull, oppure le lattine austriache torneranno presto a far la voce grossa? È difficile dirlo, ciò che appare lampante oggi è come siano di colpo sparite tutte le preoccupazioni in casa Red Bull e come in questo momento già si inizi a parlare di rimonta. Peccato per lo zero di Ricciardo, uscito di gara dopo una sosta capricciosa con semaforo verde nonostante una gomma ancora da fissare, e dopo un sorpasso iniziale su Vettel (dimostrazione di talento e sfrontatezza da parte del piccolo australiano).
Indietro la Ferrari: Alonso parte quarto e chiude quarto con gran fatica e solo grazie ai pneumatici ormai andati di un fenomenale Hulkenberg, poi quinto con la sua Force India. Raikkonen, dal canto suo, sembra aver smesso i panni del combattente cattivo e determinato ammirato alla Lotus e sembra aver indossato nuovamente quelli da pantofolaio annoiato, stile ultimi tempi della precedente avventura in rosso. Il dodicesimo posto finale del finlandese è un risultato allo stesso tempo mediocre ed allarmante: sì, perché la Ferrari prende paga in velocità e passo gara un po’ da tutti; che la Mercedes fosse in grado di sparecchiare lo si sapeva alla vigilia, ma che anche la Red Bull sia tornata nettamente superiore alla monoposto di Maranello, fa riflettere. Dalla Malesia esce con le ossa rotte la Lotus: Maldonado fuori anzitempo, Grosjean solo undicesimo; la macchina è pessima, i risultati ne sono la dimostrazione. Benino Williams e McLaren, di nuovo molto bene l’esordiente russo Kvyat che porta la sua Toro Rosso in zona punti anche stavolta.
Si corre già la prossima settimana in Bahrain, ancora sette giorni e sarà di nuovo Formula 1.
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