Vigamus, a Roma apre il Museo del Videogioco
di Pierfrancesco Demilito
Nel 1961 un gruppo di studenti del MIT, fra cui Steve Russell, programmò un gioco chiamato Spacewar!. Il gioco mostrava due astronavi capaci di lanciare missili e consisteva nell’abbattere l’astronave dell’altro giocatore, stando però attenti ad un corpo celeste piazzato al centro dello schermo, che fungeva anche da centro gravitazionale, oltre ad altri elementi di disturbo. Il gioco fu presto incluso in tutti i nuovi computer DEC divenendo così il primo videogioco largamente diffuso della storia. Da allora i videogiochi sono entrati in maniera sempre più massiccia nella vita quotidiana di tutti noi. Da Pacman e Tetris a Pro Evolution Soccer e Wii Sport tutti abbiamo passato un po’ del nostro tempo libero in compagnia dei videogame.
Oltre cinquant’anni di storia, dunque, che hanno fatto meritare ai videogiochi un vero e proprio spazio museale e così a Roma ha aperto lo scorso sabato VIGAMUS, il Museo del Videogioco. In Via Sabotino, a due passi da Piazza Mazzini, inaugura una struttura moderna e all’avanguardia, interamente dedicata alla storia del Videogioco, che permette di scoprire l’evoluzione di una forma d’arte giovane, ma con un illustre passato alle spalle, fatto di personaggi memorabili e storie avvincenti. La missione di VIGAMUS è fare cultura e rendere il videogioco accessibile a tutti, con una particolare attenzione a chi si avvicina per la prima volta a questo emozionante universo. Ma VIGAMUS non vuole essere soltanto uno spazio espositivo e mira anche a diventare un polo d’attrazione per gli studi e la preservazione del videogioco, rendendo disponibile un archivio consultabile a tutti coloro che vogliono approfondire l’argomento, per studio o curiosità.
Per gli appassionati dei videogiochi il nuovo spazio di Via Sabotino rappresenta un vero e proprio paradiso in terra. All’interno dei 1000 mq di VIGAMUS sono esposti oltre 150 pezzi originali tra console e giochi d’epoca, 63 pannelli illustrati in italiano e in inglese e pareti giganti dedicate alle vecchie glorie del retrogaming.
Oltre a questo, i visitatori avranno a disposizione un’area interattiva per sperimentare il gaming vintage con le proprie mani, e una sala conferenze all’interno della quale si terranno proiezioni e incontri. Grazie a un’esposizione permanente, una serie di mostre temporanee ed eventi collegati, VIGAMUS racconta l’evoluzione di un oggetto sorprendente e meraviglioso come il Videogioco, in modo accessibile per chi si avvicina per la prima volta a questo mondo e appassionante per tutti quelli che già lo amano.
All’inaugurazione del nuovo museo ha partecipato anche Dino Dini, creatore di giochi storici come Kick Off, Player Manager, Goal e Martin Hollis e tra i primissimi visitatori è stato avvistato anche Fiorello. Insomma, la storia di VIGAMUS è appena iniziata ma già promette bene e non è certo un caso se nei primi due giorni di apertura i visitatori sono stati più di mille.