Formula 1, gp di Ungheria: Ricciardo trionfa in volata su Alonso e Hamilton, Rosberg quarto
Il gran premio di Ungheria viene definito dagli esperti di automobilismo come uno dei più noiosi: circuito stretto, possibilità di sorpassi quasi impossibile. Non a caso per anni è stato collocato nel fine settimana intorno a Ferragosto, buono per addormentarsi sul divano dopo i luculliani pranzi estivi.
Ed invece la gara ungherese del 2014 verrà ricordata come una delle più emozionanti di sempre, condita da incidenti, capovolgimenti di fronte, strategie vincenti e totalmente errate, musi lunghi sul podio, rabbia nelle comunicazioni via radio. Vince Ricciardo, al suo secondo successo stagionale e in carriera, grazie alla strategia perfetta della Red Bull che gli ha montato il treno di gomme nuovo a dieci giri dalla fine e consentendo al pilota australiano di arrivare alla lotta serrata finale con Alonso ed Hamilton in vantaggio e con più birra; bravissimo e determinato Ricciardo che negli ultimi tre giri ha infilato prima l’inglese della Mercedes e poi lo spagnolo della Ferrari, il tutto con una facilità imbarazzante, grinta e cuore, ed alla fine la Red Bull fa festa, unica scuderia a vincere quest’anno oltre alla Mercedes. Fernando Alonso si piazza secondo al termine di una corsa perfetta, tanto da parte sua quanto del muretto della Ferrari che stavolta non ha sbagliato nulla portando avanti anche Kimi Raikkonen che, partito sedicesimo, è giunto sesto rispolverando un carattere che sembrava aver un po’ accantonato nella sua seconda vita in rosso. Alonso ci ha provato fino alla fine a vincere il gran premio di Budapest, si è ritrovato davanti a tutti grazie al doppio ingresso della safety car dopo gli incidenti di Ericsson e di Grosjean, ed ha condotto la gara per una gran parte dei 70 giri, ma alla fine ha dovuto cedere al degrado impietoso delle sue gomme rispetto a quelle di Ricciardo. E’ in ogni caso il miglior risultato stagionale per la Ferrari, apparsa pimpante e con un passo gara sul piano di quello delle Mercedes.
Le frecce d’argento, abituate a finire le gare davanti a tutti gli altri, in Ungheria con un ritmo blando si accontentano del terzo e quarto posto, con Hamilton che acciuffa il podio davanti a Rosberg e dando inizio all’ennesima guerra intestina fra i due: nel corso della gara, infatti, più di una volta Hamilton viene invitato via radio a lasciar passare Rosberg che, a detta degli ingegneri, è più veloce di lui. L’inglese però se ne infischia e smette anche di rispondere, rimandendo muto anche dopo i complimenti al termine della corsa. Dall’altra partè è furioso anche Rosberg, convinto di essere davvero più veloce del compagno e costretto invece a finirgli dietro, restando comunque in vantaggio nella classifica iridata con 11 punti in più. La gara di Hamilton resta da antologia: terzo posto con partenza dai box, un’impresa che rimarrà negli annali della Formula 1. Certo, la partenza bagnata e la safety car hanno avvantaggiato l’inglese e messo in difficoltà il tedesco, ma Hamilton in quanto a malasorte aveva già ampiamente dato in qualifica quando la sua macchina era malauguratamente finita arrosto dopo mezzo giro di prova, a dispetto della solita pole position del compagno di box.
Deludono le Williams, soprattutto il box che ha clamorosamente sbagliato tutte le decisioni sui cambi gomme, dal tentativo (umanamente impossibile) di lasciar fuori Massa e Bottas con le stesse gomme per oltre 30 giri, all’idea geniale di richiamare il finlandese a poche tornate dalla fine, facendogli perdere le posizioni su Massa stesso, su Raikkonen e anche su Sebastian Vettel che arriva settimo e resta deluso, sia perchè vede il suo compagno stappare lo champagne sull’apice del podio e sia perchè la sua gara è stata rovinata dal primo ingresso della safety car che ha penalizzato lui e Rosberg quando stavano facendo il vuoto; per Vettel il gran premio d’Ungheria rimane indigesto, mai una vittoria sul circuito magiaro per il quattro volte campione del mondo, secondo sulla griglia e convinto di poter agguantare almeno il podio. Sfortunato ma anche pasticcione il numero 1 della Red Bull, finito anche a muro senza danneggiamenti per la sua Red Bull.
La Formula 1 va in vacanza e torna il prossimo 24 agosto in Belgio. Basteranno tre settimane per far sbollire rabbia e tensione in casa Mercedes? La posta in palio è sempre più alta e tutto fa pensare che la lotta interna prosegua sino ad autunno inoltrato. E nel frattempo Ricciardo avanza in silenzio e a fari spenti…..