Serie A. Bene Roma, Juve e Milan. Il Napoli vince con il cuore, da rivedere l’Inter
È ripartita la Serie A che si presenta al varco dopo un’estate orrenda, caratterizzata dalla magra figura fatta ai tanto attesi mondiali in Brasile. Un’estate di cambiamenti per la Federcalcio, e un’estate di cambiamenti anche per parecchie squadre che si sono presentate al via.
Juve e Milan, cambiare per vincere. Le parabole della nuova Juventus e del nuovo Milan sono ovviamente ben diverse. I bianconeri si sono presentati a Verona, contro il Chievo, forti dei vari Vidal, Pogba, Buffon e Tevez, privi di Antonio Conte. Con Allegri in panchina però la situazione non è cambiata di molto e i clivensi hanno impensierito davvero poco i tricampioni. Un gol di Cacares è bastato e portare a casa i 3 punti, mentre i legni colpiti da Vidal e Tevez sono serviti a rendere meno rotondo il debutto. È servito, ovviamente, anche Buffon, autore di una grande parata su Maxi Lopez che poteva guastare il debutto all’ex tecnico milanista. Da Allegri a Inzaghi. Il Milan sotto la guida dell’ex bomber, allenato anche da Allegri (senza che i due si vogliano per questo un gran bene, tutt’altro), ha tarpato le ali al volo di un’altra squadra che ha operato molto sul mercato, la Lazio di Stefano Pioli, anche lui al debutto sulla nuova panchina. I gol di Honda, Muntari e del rientrate Menez hanno messo in luce un buon Milan che se non altro sembra finalmente una squadra dotata di un’idea di gioco. La Lazio ha ben figurato anche se le occasioni, quelle vere, sono arrivate ormai a situazione compromessa. L’autorete di Alex sul 3-0 (ottima prova la sua nonostante la sfortunata deviazione) ha dato spinta alla Lazio, spinta che si è fermata però sui guantoni di Diego Lopez, che alla prima a San Siro ha parato un rigore ad Antonio Candreva.
Stessa panchina stesso risultato. A differenza di Juve e Milan la Roma è rimasta saldamente nelle mani di Rudi Garcia, che nonostante la copiosa campagna acquisti e la ristretta campagna di cessioni (sostanzialmente sono partita soltanto Benatia e Dodo) non ha cambiato praticamente di una virgola atteggiamento e stile di gioco. La vittoria contro la Fiorentina di Montella (che proprio non riesce a battere la “sua” Roma) ha il marchio di fabbrica dello scorso anno: la grinta a centrocampo (Nainggolan), la velocità e la poca lucidità di Gervinho e le manone di Morgan De Sanctis. Anche l’Inter è rimasta forte nelle mani di Walter Mazzarri e il risultato della prima giornata non si è discostato di molto dall’andamento della stagione scorsa. Pareggio scialbo in casa del Torino, che anzi con Larrondo ha anche fallito un rigore (generoso) che poteva guastare di molto i piani neroazzurri.
Sofferenza Napoli. Doveva cancellare la batosta di Bilbao, il Napoli di Benitez. Missione compiuta, ma soltanto in parte. La vittoria e i relativi tre punti sono arrivati, ma la prestazione e le difficoltà emerse per buona parte della gara in casa del Genoa suonano da campanello d’allarme. Il gol del solito Callejon (furioso al momento della sostituzione) e ripreso da Pinilla stava per bloccare la sfida sull’1-1, il tutto grazie anche alle parate di Rafael e di Perin (e al cronico mal di gol di Lorenzo Insigne). All’ultimo respiro il gol del neo entrato e ultimissimo acquisto, De Guzman, ridà il sorriso ai tifosi del Napoli, ma di certo non toglie tutte le castagne dal fuoco.
Ci si aspettava senz’altro di più tra Sassuolo e Cagliari. Allievo e maestro a confronto (Di Francesco e Zeman) escono dal Mapei Stadium con un punto ciascuno frutto dei gol di Zaza (prodezza assoluta per festeggiare la convocazione in nazionale) e di Sau. Di Natale show a Udine per la prima di Stramaccioni sulla panchina dei friulani. I bomber ex Empoli ha realizzato due gol (il secondo su gentile regalo di Laurini) e vola a 195 gol in Serie A. Per i bianconeri si aspettano però test più probanti. Vittoria casalinga per il Cesena nel derby emiliano contro il Parma grazie alla rete di Rodriguez. Mentre invece pareggio senza reti nella sfida di Bergamo tra Atalanta e Verona. Stava per festeggiare con una vittoria importante il ritorno in Serie A il Palermo di Iachini, ma la rete di Dybala è stata raggiunta dal solito cuore blucerchiato, che con Gastaldello e in 10 contro 11 ha pareggiato il conto all’ultimo minuto.