Piccoli portieri crescono, l’Italia è pronta per la nuova “generazione di fenomeni”
Calcio. Siamo stati per tanto tempo il paese dei portieri più forti. Da Dino Zoff a Gigi Buffon, con in mezzo i vari Franco Tancredi e Giovanni Galli, Walter Zenga, Angelo Peruzzi Francesco Toldo, una scuola superata però dall’arrivo dei Dida, Julio Cesar o Doni, pensando ai brasiliani in grado di affermarsi in Italia, o dei Neuer o Casillas passando ai campionati esteri.
Anni di dominio scalfiti, una scuola che negli ultimi anni è stata in costante calo anche per colpa di acquisti di portieri stranieri che non hanno reso quanto sperato, o di più di quanto qualsiasi altro portiere italiano cresciuto nel vivaio di un nostro club avrebbe fatto. Ma finalmente la situazione sembra essere arrivata a un punto di svolta, finalmente all’orizzonte ci sono portieri italiani in grado di prendere il testimone di Gigi Buffon, rimasto solo a livello mondiale.
Forse la “generazione di fenomeni” come cantavano gli Stadio è tornata e il futuro sembra finalmente roseo. Registrata la mancata affermazione di Federico Marchetti, bocciato ai mondiali sudafricani, e che dopo due anni importanti con la Lazio adesso sta vivendo un difficile periodo di involuzione. C’è la certezza di Salvatore Sirigu, classe 1987, titolare al debutto del mondiale in Brasile, e che quindi sembra lasciar tranquillo Conte il giorno in cui Buffon dirà basta. Ma pensando a un futuro più lontano si può stare tranquilli: in via di affermazione, e sopratutto sulla strada di una crescita importante, ci sono portieri che sono destinati a battagliare per il futuro ruolo da titolare in nazionale.
Il nome che sicuramente gira nell’ambiente da più tempo è quello di Mattia Perin, classe 1992. E anche il campo sta confermando la bontà del potenziale. Il nome di Perin gira da un paio d’anni, l’anno con il Pescara in Serie A (2012-2013), aveva fatto ricredere qualcuno. Non Buffon, che dopo uno 0-6 della sua Juve contro gli abruzzesi, si era lasciato andare in belle parole per quel ragazzetto che vede proprio in Buffon l’idolo da seguire. Perin è cresciuto da quella prima esperienza in A, difficile esperienza visto lo squilibrio tra il suo Pescare con le altre. La decisione del Genoa nel campionato scorso di puntare sul giovane del proprio vivaio è stata però vincente. Dopo un inizio stentato, Perin ha piano piano confermato quanto di buono intravisto nelle serie inferiori, fino alla consacrazione di questo campionato. Pagelle alla mano il giovane portiere è uno dei migliori del campionato e le parate contro la Lazio nella terza giornata, sono lo specchio di un importante realtà italiana.
Ma non c’è soltanto Perin. Ecco quindi che insieme al portiere del Genoa gli occhi sono anche per Francesco Bardi, estremo difensore del Chievo Verona, titolare dell’under 21 e coetaneo di Perin. Bardi ha rappresentato, insieme a Paulinho, una delle poche speranze del Livorno dello scorso anno di restare in Serie A. L’obiettivo non è stato centrato, il trasferimento in estate a Verona, chiamato a sostituire Agazzi volato a Milano, gli ha dato l’occasione di cimentarsi ancora con la massima categoria, e lo sta facendo nel migliore dei modi. Di proprietà dell’inter, Bardi, dopo un brutto inizio contro la Juventus si è subito ripreso contro il Napoli parando un rigore a Gonzalo Higuain, Con lui l’Inter sembra aver trovato il dopo Handanovic. Sempre del 1992 c’è anche Marco Sportiello, titolare dell’Atalanta, che sicura del proprio giovane portiere ha lasciato andar via la certezza Consigli. L’estremo bergamasco dopo l’esperienza col Carpi ha già fatto vedere tante belle cose in queste prime cinque giornate di campionato, compreso un calcio di rigore paratp a Rodrigo Palacio. Ma ce ne sono ancora degli altri, ancora più piccoli.
Del 1993 c’è il nome che sta andando più in voga in questo inizio di campionato, forse realmente il futuro Buffon, visto che è di proprietà della Juventus. Nicola Leali, estremo difensore del Cesena, in prestito appunto dai bianconeri di Torino si sta guadagnando giornata dopo giornata il diritto alla Serie A. Nell’ultimo turno di campionato sul colpo di testa di Rami nulla ha potuto, ma se il Cesena ha qualche possibilità di salvarsi lo deve anche al suo estremo difensore. Ma la nostra è una scuola che sembra quindi nuovamente in continua espansione, ecco quindi affiancarsi ai già citati i vari Gollini del Verona e Alessio Cragno del Cagliari. L’ultimo è appena uscito con soltanto un gol subito da San Siro e sopratutto con i primi 3 punti del campionato cagliaritano, è un classe 1994 che Zeman non ha paura a far giocare titolare. Pierluigi Gollini, classe 1995, è uscito da Roma con un gol subito da quasi centrocampo, ma il potenziale, e quanto messo in mostra fino adesso, non viene messo in discussione.
Non bisogna poi dimenticare tra tutti questi nomi, quello del più giovane della compagnia. Il portierino che l’anno scorso più di tutti ha impressionato per presenza, continuità e somiglianza con il fenomeno Buffon. Simone Scuffet, friulano doc, nato il 31 maggio del 1996 adesso sta vivendo la stagione della normalizzazione, Stramaccioni lo lascia crescere dalla panchina, ma il potenziale enorme non tarderà a farlo esplodere. Quest’estate l’addio all’Italia sembrava certo, poi il ripensamento e la decisione di restare a crescere qua, perché in fondo siamo noi italiani che in porta sappiamo fare scuola.
(di Cristiano Checchi)