Italia: la Pubblica Amministrazione e il tanto atteso sblocco dei pagamenti
di Francesco Galati
Il ministro Passera, durante il governo tecnico Monti, aveva proposto un’interessante soluzione per permettere alle aziende italiane di rientrare, almeno parzialmente, dei debiti che la Pubblica Amministrazione ha nei confronti di moltissimi imprenditori italiani, debiti che spesso vengono pagati con tempi degni delle calende greche, mentre i debiti tra comuni cittadini vanno risolti al massimo entro 90 giorni, 120 in casi straordinari.
Dettagli tenici dell’operazione – Il decreto ha avuto il via libera dal Consiglio dei Ministri, dopo una riunione durata quasi quattro ore, inizialmente il provvedimento si basava su un totale di 40 miliardi di Euro, tuttavia la prima tranche sarà per 20 miliardi (14 già disponibili), che andranno a coprire debiti liquidi certi e esigibili alla data del 31 dicembre 2012.
Ci saranno delle soglie per la compensazione tra debiti e crediti fiscali, in prima istanza la cifra era stata fissata sui 500.000€ poi innalzata fino a 700.000.
Entrata in vigore del decreto – Già per oggi è prevista la pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale, la regolamentazione riguarderà anche l’aspetto pratico di regioni e province, difatti tutti gli enti locali che presenteranno dei deficit di bilancio saranno costrette a chiedere il prestito specificamente al Tesoro.
Il Fondo e la gestione governativa – Per quanto concerne la gestione a livello governativo, ci sarà una tripartizione per la gestione delle somme, verrà istituito un Fondo diviso in due macro sezioni:
1) Cassa depositi, che gestirà Comuni e province.
2) Ministero dell’Economia a gestire le regioni.
La soluzione innovativa riguarda la possibilità di intercambiabilità quindi i fondi messi a disposizione potranno anche essere spostati in base alle esigenze, col Fondo a fare da cassa, che darà la possibilità di ottenere dei prestiti trentennali al tasso d’interesse pari ai BTP quinquennali.
Si spera che questo interessante provvedimento riuscirà a dare una mano alle aziende italiane fortemente in affanno, e strozzate ancor di più dalla pressione fiscale record registrata a fine 2012, che ha superato il 52% strozzando un’economia che zoppicava già da sè a seguito della crisi e di numerosi provvedimenti governativi che non hanno migliorato troppo la situazione.