Moto Gp. In Qatar dominio della Yamaha, Lorenzo primo e un super Rossi secondo
di Marco Milan
Qatar – La Yamaha ruggisce più forte del leone della Metro Goldwyn Mayer e piazza in Qatar nel primo gran premio della stagione una doppietta che paralizza gli avversari. Stravince Jorge Lorenzo, partito in pole position e martello pneumatico per tutti i 22 giri; uno strapotere pazzesco quello del pilota spagnolo che rafforza ancora di più, qualora ve ne fosse stato bisogno, il concetto che è lui il grande favorito per vincere (quindi rivincere) il campionato. E’ festa, come detto, per la Yamaha dato che Valentino Rossi è autore di una rimonta strepitosa che lo issa al secondo posto e permette al motociclismo di ritrovare il suo campione che negli ultimi due anni era apparso appannato e spento, complice il suo feeling mai scattato con la Ducati. Rossi è partito dalla seconda fila, ha azzardato subito l’aggancio ai primi ed è andato lungo finendo in settima posizione; da qui Valentino si è scatenato, ha puntato prima Dovizioso, poi Bradl, poi Crutchlow (che ha costretto all’errore), infine ha messo nel mirino le due Honda ufficiali di Pedrosa e Marquez che si credevano tranquilli sul podio e invece si sono visti infilare dal nove volte campione del mondo che chiude il gran premio del Qatar con un solo rammarico: cosa sarebbe accaduto se non avesse sbagliato al primo giro? Chissà, magari la risposta ce la darà già nella prossima gara.
Detto della Yamaha, a uscire dal Qatar con le ossa se non rotte quantomeno malconce, è indubbiamente la Honda. Ma se per Marquez, esordiente nella classe regina del motociclismo, il bicchiere può dirsi mezzo pieno per aver battagliato a soli 20 anni con i mostri sacri di questo sport, portando a casa un onorevole e dignitosissimo terzo posto, altrettanto non si può dire per Pedrosa, autore di una gara anonima e poco grintosa. Bella la partenza che lo ha fiondato alle spalle di Lorenzo, ci si aspettava qualcosa di più dal vice campione del mondo in carica che invece si è improvvisamente ed inspiegabilmente spento, prestando il fianco prima al sorpasso dell’irriverente compagno di squadra Marquez, poi a quello di Valentino Rossi che lo ha relegato ai margini del podio per una quarta posizione che Pedrosa considera alquanto deludente.
Notizie agrodolci per Andrea Dovizioso, partito come un razzo e giunto al traguardo col fiatone; un settimo posto che per il pilota della Ducati rappresenta il minimo sindacale. Anonime le prestazioni degli altri della rossa di Borgo Panigale, ufficiale o privata che sia: da Hayden a Spies, poca roba da segnalare. Bravo invece, e tanto, Andrea Iannone che all’esordio in MotoGP raccoglie un nono posto di tutto rispetto.
Infine Cal Crutchlow: il pilota britannico della Yamaha non ufficiale ha raccolto un quinto posto inversamente proporzionale alla velocità mostrata in pista. Avrebbe meritato di più il buon Cal, ma la giornata monstre di Valentino Rossi lo ha innervosito mandandolo lungo e facendogli perdere l’occasione di lottare per il podio fino alla fine. Con questo impegno e questa determinazione si rifarà presto.
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