Dalla Fifa alla Lega Pro, tutto il calcio è paese
Uno scandalo dopo l’altro, una pugnalata inferta a chi crede veramente in questo sport, a chi non vuole rassegnarsi all’idea che tutto o in parte sia già scritto e deciso. A vario titolo vanno ad aggiungersi agli scandali già emersi negli anni scorsi, quelli emersi in questo mese di Maggio. A livello nostrano quello della lega pro e della serie D e a livello mondiale, più fresco in ordine di tempo, quello dell’indagine compiuta dall’FBI e partita dagli Stati Uniti sulla FIFA. Due terremoti calcistici diversi tra di loro nella forma ma non nella sostanza, ovvero il denaro.
Il calcio ne muove tantissimo, naturalmente se i fatti imputati agli arrestati saranno dimostrati oltre ragionevole dubbio, il denaro è a volte il mezzo per raggiungere uno scopo, a volte il fine truccando e decidendo a tavolino le partite prima ancora che queste siano giocate. Partendo dal nostro bel paese sono finiti in manette presidenti, allenatori, calciatori, imprenditori italiani ed esteri ma anche magazzinieri della serie D e della Lega pro con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode calcistica ma con l’aggravante di aver favorito organizzazioni mafiose, l’ndrangheta in particolare. Così il questore di Catanzaro Giuseppe Racca spiega l’inchiesta: “Abbiamo scoperto una stabile organizzazione criminale che grazie a calciatori, dirigenti e tesserati e non, ha messo in atto condotte finalizzate ad alterare i risultati di varie partite”. Guadagnare milioni di euro, alle spalle di chi, ingenuamente, andava allo stadio per assistere ad una partita tutta da disputare e non già giocata, di chi si rammaricava per una partita persa o gioiva per una vinta ignaro del fatto che il risultato fosse già deciso. Un terreno fertile quello delle serie minori, dove la maggior parte delle società si trova stabilmente a dover convivere con lo spettro del fallimento. Non il primo per quanto concerne le scommesse, come dimenticare quello che colpì anche la serie A scoperto dalla Procura di Cremona.
Non ci si abitua mai però, ed ogni volta la delusione prende il sopravvento su tutto ma la spiegazione con tutta probabilità è sotto gli occhi di tutti. In questo sport, il giro di affari ha raggiunto livelli inimmaginabili fino a venti, trenta anni fa. Altro blitz, ma questa volta a livello mondiale, effettuato dalle autorità svizzere all’alba del 27 maggio all’hotel Baur au Lac presso il quale era in corso il meeting annuale della FIFA a pochi giorni dalle elezioni del suo nuovo presidente. L’indagine per le tangenti nella FIFA relative all’assegnazione dei mondiali e agli accordi per marketing e diritti tv è partita dagli Stati Uniti, sette dirigenti arrestati, uno scandalo senza precedenti che però non è bastato a mettere in discussione il presidente uscente Seep Blatter che è stato nuovamente eletto alla guida del più importante organo del calcio.
Tutto il mondo è paese o sarebbe meglio dire tutto il calcio è paese, a vari livelli il dio denaro resta il protagonista incontrastato come mezzo, in questo caso, per cercare di raggiungere i propri interessi. Dagli Stati Uniti fanno sapere che le indagini proseguono e che non si escludono ulteriori sorprese. Mai come in questo momento i vertici del calcio sono messi in discussione e sotto pressione nella speranza che si faccia tesoro degli errori commessi e si torni a lavorare con serietà solo ed esclusivamente per i tifosi.
di Claudio Serratore