Ciclismo. Giro d’Italia: Nibali in rosa, le discese incubo di Wiggins
di Giuliano Corridori
Salgono le quotazione di Nibali ed Evans, scendono quelle di Wiggins ed Hesyedal. Questo il verdetto emesso dalle ultime tre tappe del Giro. La cronometro di Saltara, sulla carta favorevolissima al britannico, ha invece mostrato un Nibali in grande forma, che ha limitato i danni al massimo conquistando la maglia rosa. Dall’alta parte, il vincitore del Tour dell’anno scorso ha evidenziato tutti i suoi problemi quando la strada è bagnata e scende, mentre il canadese è andato al di sotto delle attese nella corsa conto il tempo e si è staccato in salita. Il rivale più temibile per lo squalo dello stretto sembra essere Evans, che al momento non ha sbagliato un colpo, ma attenzione anche a Scarponi – in salita potrebbe inventarsi qualcosa – e a Gesink, finora guardingo al terzo posto nella generale.
PESCARA- Pioggia, cadute a ripetizione e tanto coraggio. È quanto offerto dalla settima tappa del Giro d’Italia che vede giungere solitario al traguardo l’australiano Hansen, bravo a staccare uno ad uno i suoi compagni di fuga. Non sarebbe arrivato al primo posto senza il violento acquazzone, sceso giù nel finale, che di fatto ha stravolto l’andamento della tappa. I big hanno infatti trovato terreno fertile per attaccare e hanno alimentato la loro azione quando hanno visto Wiggins in difficoltà. Il britannico è scivolato nelle retrovie durante la salita finale ed è caduto nella discesa, che per lui si è trasformata in un autentico calvario. Bloccato psicologicamente, il baronetto è sceso giù nell’asfalto bagnato come un qualsiasi novellino, arrivando sul traguardo di Pescara con un ritardo di 1’32’’. Nuova maglia rosa lo spagnolo Intxausti, arrivato con il gruppo dei migliori a 1’07’’da Hansen.
SALTARA – Quella che doveva essere la giornata di riscatto di Wiggins si è trasformata in una tappa trionfale per Nibali. Lo squalo dello stretto ha stupito tutti, posizionandosi al quarto posto nella crono vinta dal britannico Alex Dowsett e strappando il simbolo del primato allo spagnolo Intxausti, giunto al traguardo con un ritardo superiore ai 3’30’’. La sfortuna ha continuato ad imbattersi su Wiggins: partito nel corso di uno scroscio, che di certo non lo ha permesso di esprimersi al massimo delle sue possibilità, l’inglese si è dovuto fermare a cambiare bici per un problema meccanico; solo una reazione d’orgoglio nel finale gli ha permesso di precedere Nibali di 11’’, ma i piani alla vigilia erano ben altri. Regge bene Cadel Evans, sesto tempo e ora secondo in generale a 29’’ da Nibali, stupisce Scarponi che contiene il distacco al di sotto del minuto, delude Hesjedal, giunto sul traguardo con un ritardo di oltre 2 minuti dal vincitore. Insomma, pronostici tutti rovesciati in un Giro che si conferma tra i più pazzi e avvincenti degli ultimi anni.
FIRENZE- La tappa verso il capoluogo toscano che presentava il primo Gpm di prima categoria conferma il momento no di Wiggins ed Hesyedal e il grande stato di forma di Nibali ed Evans. Il britannico vede nero ogni qualvolta la strada si inclina all’ingiù e, complice l’asfalto di nuovo bagnato, si stacca nella discesa verso Vallombrosa. Solo l’enorme distanza dal traguardo gli permetterà di rientrare gruppo, ma certo la sua allergia alle discese potrebbe rivelarsi un grosso handicap quando inizieranno le tappe alpine. Fa peggio il vincitore d’Italia dello scorso anno che conferma i cattivi presagi della cronometro, staccandosi nell’ultimo gpm di Fiesole. Taglierà il traguardo a 1’06’’ dal gruppo Maglia Rosa, lo storico bis si allontana. Sempre nella scalata verso Fiesole scatta il colombiano Betancour che agguanta i fuggitivi di giornata e taglia il traguardo a mani alzate. Solo dopo il giovane dell’AG2R si accorgerà di essere stato preceduto dal russo Maxim Belkov che in precedenza aveva staccato i suoi compagni di fuga. Per il colombiano la magra soddisfazione di aver ridotto il margine di distacco da Wilko Kelderman con cui è in lotta per la maglia bianca.