Lo svilimento del 10 italico nel salotto di Sky Sport

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il 1010Ieri sera è andata in onda la seconda puntata della nuova trasmissione del Sunday Night griffata Sky Sport. Si chiama Sky Sport Club, e dei  monumenti del calcio italiano (Costacurta Bergomi Boban, Vialli e Mauro), armonizzati dal direttore Fabio Caressa, commentano la nostra serie maggiore dissertando di schemi di gioco, prospettive di lungo termine e ottime o pessime individualità.

Il format va riconosciuto scorre bene, è rilassante e benché ogni tanto il gruppo di mostri sacri tenda troppo a darsi ragione il salotto procede condito sempre dalle puntualissime immagini di interviste e gol di giornata. Fin qui tutto bene, ma la situazione è destinata presto a collassare. La redazione ha scelto di tenere la Roma come ultimo argomento prima della Formula 1, ovvero come ultimo argomento, ed io sul mio fedele divano preparo il palato alla celebrazione dei 300 gol di Francesco Totti, e ad un’analisi critica delle scelte di Rudi Garcia con magari qualche appunto tecnico che i maestri Billy e Beppe dovranno per forza di cose dedicare alla nostra malconcia difesa.

E succede puntualmente tutto questo, immagini analisi tattiche analisi tecniche critiche alle scelte dissertazioni sul turn over eccessivo e poi, puntualissimo in chiusura, un commento sul nostro numero 10, un omaggio più che altro. “Straordinario”, “Incredibile” e “Eterno” sono gli aggettivi più ricorrenti nelle battute del salotto, ormai arrivato talmente alle fasi conclusive che gli astanti dibattono senza giacca (a parte Boban che forse cela qualche magagna in zona ascellare). Ma è proprio quando stavo per decidere di andare a dormire che il buon Caressa sgancia la bomba: “chiudete dicendomi i vostri top 3 italiani degli ultimi 30 anni”. Tutto pronto, preparo lo stomaco a quello che per forza di cose darà adito alla discussione, alla scelta delicata: Totti o Baggio? E Del Piero? Pronti via i quattro tecnici stendono le loro classifiche e ognuna di queste quattro è un pugno in piena faccia, la stessa faccia che alla fine dell’ultima classifica enunciata, resta incredula, umiliata, atterrita davanti alla tv. Non è possibile, devo essermi perso qualcosa, qualche variante, sicuramente se torno indietro e riascolto tutto… niente. Ho capito benissimo, è andata proprio così. Nessuno, nessuno, dico nemmeno uno di questi ex fenomeni, pronuncia mai, (mai!!!) il nome di Francesco Totti. E allora chi hanno scelto? Il divin codino? Nossignori, nessuno  dei superesperti pronuncia mai (mai oh mai!!!) il nome di Roberto Baggio. E lo stesso discorso vale per pinturicchio, niente Alex Del Piero per i signori, nada.

Sconcerti dì qualcosa! Entrino i carabinieri in studio! Qualcuno chiami gli artificeri! Niente. A turno e in ordine sparso si fanno i nomi di Baresi, Maldini, Buffon e Pirlo. Non so dirvi chi risulti il più votato perché le mie orecchie staccano il volume ed io scelgo di spegnere tutto e far finta che niente di ciò sia mai accaduto. Il risultato però è che resto talmente sconcertato che non prendo sonno. Mi alzo e allora apro youtube e mi guardo le prodezze di Totti, poi le magie di Baggio e le pennellate di Alex. Penso che il numero 10, lo abbiate appena letto “d-i-e-c-i” per merito di queste tre divinità, di questi tre mostri sacri che hanno dato dignità e valore, significato e magia, ad un numero che altrimenti avreste dovuto leggere “d-i-e-z” oppure “d-i-s”(in francese si scrive con la x), o chissà in quale altra lingua.

Il football è uno sport eccezionale, legittimato da maghi e campioni, i maghi sono quelli col 10, sono quelli che fanno sognare i bambini, che fanno alzare dalla sedia gli adulti e che scolpiscono nella memoria i momenti indelebili. Baresi, Maldini, Pirlo e Buffon, tutti dei campioni eterni ai quali dovremo rendere sempre omaggio nei secoli e nei secoli, sono stati e sono ancora un patrimonio, qualcosa di cui andare fieri. Ma cari Boban, Bergomi, Costacurta, Vialli e Mauro, credo che abbiate mancato di rispetto alle misure, alle categorie, alle differenze naturali che passano tra questi campioni, che avete scelto di nominare, e quei maghi, che avete deciso colpevolmente di ignorare, spezzando il patto sacro che ogni appassionato di football ha stretto almeno una volta con uno di questi tre.

di Emiliano Conti

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